
L’impatto del coronavirus sulla fornitura di medicinali nell’Unione Europea

Quali sono le misure adottate nell’ UE riguardanti l’importazione di farmaci?
La pandemia da Covid-19 ha causato un’emergenza globale che ogni giorno mette a dura prova l’intero sistema sanitario e la supply chain del settore farmaceutico.
In che modo la Unione Europea sta affrontando una questione importante come la fornitura di medicinali.
Le misure adottate dall’ Ema- European Medicine Agency contestualmente alla commissione europea e alle autorità nazionali competenti negli stati membri vertono su una task force formata dal gruppo direttivo esecutivo dell’UE che ha come mission la tutela di tutti i pazienti ed evitare si verifichi una carenza di medicinali a causa dell’emergenza da Covid-19.
Il piano dell’UE in risposta al Coronavirus verte su 4 punti:
Di seguito i provvedimenti adottati per favorire l’approvvigionamento in tutti i paesi membri dell’UE di forniture mediche
La responsabilità resta comunque ad ogni singola azienda farmaceutica: è fondamentale in questo momento di grave emergenza garantire la continuità di produzione ed il massimo rispetto delle norme di sicurezza a tutti i dipendenti senza abbassare gli standard qualitativi come evidenziato negli ultimi dati sulla crescita di domanda di packaging farmaceutico.
Importazione di farmaci in Italia: qual è la situazione attuale?
L’Agenzia europea per i medicinali e le autorità regolatorie nazionali stanno condividendo informazioni tramite il network dei referenti chiamati a monitorare attentamente il potenziale impatto dell’epidemia della nuova malattia da coronavirus (COVID-19) sulle catene di approvvigionamento farmaceutiche nell’Unione europea (UE).
Come dichiarato nel comunicato stampa dello scorso 9 marzo “ L’Agenzia ha anche iniziato a rivedere tutte le informazioni sulla produzione di medicinali, al fine di identificare quelli maggiormente a rischio di carenze e interruzioni e dare loro priorità per le discussioni sulle azioni correttive con il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio”.
Per quanto riguarda l’Italia, il nostro Paese è leader in Europa nella produzione di medicinali per un valore di 32,2 miliardi di euro: tanto che il settore farmaceutico rappresenta un vero e proprio asset strategico dell’economia italiana.
Nell’attuale congiuntura economica, il settore farmaceutico italiano sembra essere ancora poco colpito dalla crisi generalizzata che altri ambiti produttivi del Paese.
Ciò non esclude che, nei prossimi mesi, possa verificarsi una carenza di farmaci, in particolare di quelli destinati ai pazienti Covid-19 più gravi.
Un farmaco viene definito “carente” quando pur permanendo registrato per l’impiego sul territorio nazionale la ditta produttrice non è in grado, per motivi diversi, di assicurarne il rifornimento regolare.
L’agenzia è in contatto con titolari AIC (Autorizzazione all’Immissione in Commercio) e importatori rispetto alla regolarità delle forniture dei farmaci durante l’emergenza, e procede a facilitare l’importazione dei prodotti critici.
Infatti, come evidenziato, dalla stessa agenzia Italiana del Farmaco, le Aziende Farmaceutiche hanno la possibilità di richiedere l’autorizzazione all’importazione di un medicinale temporaneamente carente di cui sono titolari, con indicazioni specifiche per gli emoderivati, garantendo in tal modo la continuità delle terapie.
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